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15 febbraio 2012

La bella Carolina Crescentini e un certo "Industriale"


Lei è l attrice Carolina Crescentini, bella e un pò svagata con quell occhio che sembra avere ereditato dall sua compaesana Lucia Loffredo di cui ho già scritto qui, mentre qui trovate il sito dei suoi fan. E romana, di anni 32, attraente con un fisico ben proporzionato, un carattere e una voce caratterizzati in modo particolare, peccato che non è altissima e che in alcuni casi se inquadrata di fronte senza un trucco perfetto o un espressione gioiosa, possa sembrare smorta e funerea. Un regista che voglia fare lo splendido con lei dovrebbe inquadrarla o di profilo o di tre quarti come si vede sopra e con pochissimi vestiti addosso a mio parere...mentre con la sua voce dice una cosa qualsiasi, non importa cosa...tanto le basta.
Questa sera sono andato a vedere il film di di Giuliano Montaldo in cui recita con Pier Francesco Savino "L industriale", lei e gli altri attori principali sono bravissimi, ho letto che altri hanno trovato delle cose stereotipate, un pò di confusione tra la vicenda sentimentale e il fallimento imminente dell azienda...io non mi lamento tanto di quello, si d accordo c è un pò di scontato ma se devo lamentarmi di qualcosa è l ossatura del film, c è una continua attesa avvincente di una soluzione ma alla fine si scopre che la protagonista ha un sacco di soldi ereditati e la madre le rimprovera di investirli in qualche modo altrimenti negli anni il suo patrimonio si dimezzerà, quindi dove sarebbero secondo logica e buon senso tutti i problemi dell azienda? (questo ce lo si domanda solo verso la fine del film, si noti bene!) Sarebbe bastato che a metà della vicenda lei e lui si fossero messi d accordo...questo dice il buon senso, non basta certo, si intuisce che lei è una che non rinuncia a nulla e che lui agisce per orgoglio prima di tutto, ma lo si intuisce solo non lo si avverte come veramente importante nonostante ci sia la sottolineatura dell operaio più anziano che dice all industriale che è lui a non voler fallire...dice "sei tu! che non lo vuoi!", questi due mi sembrano i moventi psicologici che producono la tragedia della intera vicenda e la tragedia inaspettata del corteggiatore finito già morto nel fiume Pò che toglie il lieto fine. Nessuno in sala mi è parso contento di questo finale, siamo usciti zitti zitti come dopo una messa, ma non perchè si chieda sempre il lieto fine secondo me, perchè cosa se ne ricava dall immagine finale disperata dell industriale? è forse colpevole di omicidio volontario da poter dire "se l è meritato!" ?? se quel corteggiatore della moglie non si fosse rotto accidentalmente la testa cascando sarebbe finito tutto in bellezza e nessuno avrebbe obiettato, mentre ora questo industriale sembra uno sfigato di dimensioni appunto industriali e pure con uno scrupolo di coscienza enorme che la moglie gli lascia dicendogli "io non ti denuncio...pensaci tu!". Ecco quello che non mi è piaciuto, la moglie se ne va con la certezza di avere un marito omicida senza che lui gli dica come incidentalmente sono andate le cose, non mi piace questo modo di far reggere in piedi un film con un sottinteso per giustificare l immagine di lui disperato, lui corruttore, lui possessivo, il capitalista che perde il pelo ma non il vizio. Non è difficile sceneggiare in questo modo no? basta inventarsi un pretesto come ad esempio il silenzio di lui che non si discolpa per causare un avvenimento anche se nella realtà non accadrebbe e il gioco e fatto...il film si regge per i capelli e il giorno dopo si dimentica! In questo modo di fare costruito, lui appare affranto nel finale in modo forzato e come dicevo sopra della intera vicenda che si poteva risolvere a metà film, si intuisce come la sceneggiatura sia stata allungata come un brodo che sa d acqua, costruendo un pretesto che nella realtà non avrebbe avuto senso, perchè infatti una moglie ricca ereditiera che non sa dove far fruttare il propio patrimonio, non dovrebbe cacciare il grano in un momento di crisi simile? è sufficiente l egoismo di lei e l orgoglio di lui a far muovere tutto? Lo ripeto, io di questa psicologia non mi sono accorto più di tanto...forse era troppo sottesa, criptica?
Aaaahhh!!! Carolina Carolina! se certi film si reggessero sui tuoi bei capelli sono convinto che sarebbero più solidi e meno insipidi ;)


Carolina Crescentini e il regista Giuliano Montaldo